Nato in Romagna muore nei giorni della liberazione di Bozzolo. Il 24 aprile i partigiani delle Fiamme Verdi controllano tutti gli edifici pubblici, militari e le strade di Bozzolo, quando un reparto tedesco, infiltratosi attraverso i campi, attacca un magazzino di armi difeso da una pattuglia di partigiani.

Nello scontro Arturo Valzania, volontario appartenente alla Brigata “Pompeo Accorsi” (Divisione Fiamme Verdi “Tito Speri”), viene ferito gravemente insieme ad un compagno. Muore per le ferite riportate il 25 aprile.

A Bozzolo lo ricorda un cippo che si trova lungo il margine di Via Cremona.